Linea di Frontiere: Verso un intrepido Nuovo Mondo. Pier Paolo Dal Monte, Maria Micaela Bartolucci (Video)


Linea viene dal latino linum, cioè lino, per estensione filo di lino ovvero qualcosa che può essere usato, ad esempio, per tessere, l’elemento fondamentale per creare una tessitura per questo parliamo, per esempio, di una linea politica, ma è, allo stesso tempo una demarcazione, come la Linea Maginot o la Linea Alessandrina.
Linea di Frontiere vuole esplicitare la nostra visione della realtà, la nostra analisi del momento attuale, un’esposizione dettagliata del nostro punto di vista su diverse tematiche che, per noi, sono stringenti, fondamentali. Non è possibile alcuna azione né trovare alcuna soluzione senza un’elaborazione teorica chiara, questo è il vulnus principale delle attuali forze partitiche che si sono avvicendate alla guida del paese. Nessuna di esse ha elaborato una lettura della realtà, nessuna sembra avere uno schema interpretativo con un fine politico preciso da cui partire per operare scelte, mancano di una prospettiva futura, ecco il motivo per il quale si limitano a stare dietro all’agenda europea, sono semplici esecutori, il Ce lo chiede Leuropa ha sostituito la linea politica che aveva caratterizzato il passato.
Senza elaborazione teorica, non c’è azione possibile.
Allo stesso modo, la linea di confine è, però, demarcazione, ciò che permette di distinguere il sé dall’altro, quello che definisce e conchiude e, allo stesso modo, permette scambi adeguati e reali.
Non è chiusura ma apertura ragionata.
Dialogo aperto interno, dialogo ragionato con l’esterno reso possibile da una solida base teoretica, poi si sa, all’esterno della linea di confine, c’è anche il nemico, un nemico che, volendo sopraffarci ed annullarci, non rende possibile alcun dialogo, la linea, in questo caso protegge e, allo stesso tempo, grazie al doppio significato del significante, fornisce gli strumenti necessari per combatterlo.


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