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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Unione Europea: a che serve?

Che cos’è l’Unione Europea? Jeremy Clarkson durante un episodio di Top Gear UK la definì come “quella cosa che sta in Belgio”, ed in effetti dal suo punto di vista non ci è andato poi tanto lontano. A seconda della persona a cui lo domandate la UE può essere un sogno, una favola, il futuro, i 70 anni di pace, il Deus ex machina che ci ha salvato dalla catastrofe economica oppure una cosa che si cambia dall’interno siccome una casa con i suoi arredi. Allo stesso tempo se lo chiedete alla popolazione dei vari paesi membri la risposta che riceverete non sarà certo una spiegazione, ma un secco NO, quel NO espresso ogni volta che si è potuto svolgere un referendum che prevedesse maggior integrazione europea. Trend questo confermato anche il Italia dove recentemente il 67% degli intervistati, in un recente sondaggio Tecnè per l’Agenzia Dire, ritiene che la partecipazione dell’Italia all’UE sia uno svantaggio. Qualunque cosa sia quindi l’UE è ormai chiaro agli occhi di tutt

I saldi Target 2 vanno rimborsati? Draghi la racconta sbagliata

Di Musso Mario Draghi riceveva una interrogazione con richiesta di risposta scritta Zanni e Valli, l’8 dicembre 2016: “si interroga la BCE per sapere: ... come tecnicamente sarebbero regolati i saldi, soprattutto le posizioni nette debitorie, nel caso in cui uno Stato membro partecipante al sistema uscisse dalla moneta unica” . Il 18 gennaio 2017, Draghi rispondeva: “ Se un paese lasciasse l’Eurosistema , i crediti e le passività della sua BCN nei confronti della BCE dovrebbero essere regolati integralmente ” . Parole talmente avventate, da aver sollecitato la cupidigia del deputato olandese Thierry Baudet, il 10 maggio 2017: “Lei disse, in gennaio, che ogni paese che lasciasse l’Euro dovrebbe prima regolare il proprio conto, con riguardo alla possibilità che l’Italia lasci l’Eurozona. Dal momento che noi in Olanda abbiamo, in questo momento, un surplus pari più o meno a 100 miliardi di Euro nel sistema Target 2: questo significherebbe, stando alle sue parole ,

Accade in Italia: Coronavirus e le fonti avvelenate del diritto

La sera del 21 Marzo, abbiamo assistito all’ennesima edizione straordinaria, sempre verso le 22, sempre di venerdì o di sabato sera (tanto per coglierci impreparati e farci impaurire), nella quale il Presidente Conte, eroico uomo solo al comando, ha proclamato le novità riguardo alcune norme da osservare durante la quarantena. Vista la levata di scudi generale, soprattutto da parte di Confindustria, è stato detto che il DPCM potesse slittare a mercoledì, ma intanto hanno cominciato a girare un buon numero di bozze. Il cuore delle nuove disposizioni starebbe nella chiusura di tutte le attività definite come non essenziali. Poco dopo le ore 19, della sera del 22 Marzo, il DPCM è stato firmato, dopo che il Ministero per lo sviluppo economico ha finito di redigere la lista delle attività che potevano rimanere aperte. La validità del decreto è fissata dal 23 Marzo al 3 Aprile. L’altra “novità” è il divieto per le persone di trasferirsi o spostarsi in un comune diverso da quello in

ACCADE IN ITALIA. O sull’assenza di governo ai tempi dello Stato d’emergenza

Può uno stato d’emergenza essere dichiarato in un silenzio quasi totale? Può uno stato d’emergenza venire dichiarato senza porre in essere provvedimenti reali per proteggere i cittadini? Può uno stato d’emergenza essere emanato solo per proteggere questo governo di incapaci? Il 31 gennaio, il Consiglio dei Ministri dichiara lo stato d’emergenza, della durata di sei mesi, con decorrenza immediata.   “…Viste le raccomandazioni alla comunità internazionale e della Organizzazione mondiale della sanità circa la necessità di applicare misure adeguate ;… Ritenuto che tale contesto di rischio, soprattutto con   riferimento alla necessità di realizzare una compiuta   azione   di   previsione prevenzione , impone l'assunzione immediata di iniziative di carattere straordinario ed urgente, per fronteggiare adeguatamente   possibili situazioni di pregiudizio per la collettività presente sul territorio nazionale ; Considerata la necessità di supportare   l'attività in