Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2019

L’uomo fabbricato in serie

Di Pier Paolo Dal Monte L’immagine dell’uomo tipica della società nata dalla rivoluzione industriale, è assai più simile a quella di un esemplare di un gregge che non fa nulla di diverso dai suoi simili, che si muove o sosta all’unisono con essi, sotto lo sguardo vigile del cane pastore, il cui atteggiamento verso il mondo sia quello di un ovino nei confronti di un pascolo, per il quale esso rappresenta semplicemente qualcosa da divorare e digerire. Questo esemplare umano deve essere parimenti docile e indirizzabile, in modo da poter essere facilmente indotto a non bramare null’altro che pascersi in quella sorta di paradiso artificiale stracolmo di ogni genere di «oggetti del desiderio», che è l’immagine del mondo così come è dipinta dalla moderna propaganda. Ancorché l’appartato ideologico che sta alla base della nostra civiltà, sia retto da un castello di fandonie, esso riesce a disegnare un’immagine apparentemente coerente e, soprattutto, estremamente convincente (

Contro la mondializzazione

Di Inessa Armand La globalizzazione è la trappola più efficace creata dal capitalismo. E’ la massificazione della subcultura mondiale.  La “Mondializzazione imperialistica”, come la chiamava C.Preve, cogliendone esattamente la portata e la gravità, è un fenomeno che abbiamo iniziato a conoscere davvero solo a partire dagli anni novanta quando si è cominciato a capire che la globalizzazione dei mercati, appena iniziata, avrebbe portato “ad una dittatura incontrastata dell’economia”. Era necessario aumentare il profitto, per farlo sono state adottate diverse strategie che permettessero di abbassare i costi di produzione: creare nuovi mercati, quindi dislocare, aumentare la competizione, quindi far scendere i salari.  I mercati emergenti, orientali e no, sono paesi in cui le condizioni di vita sono così basse da permettere di trovare manodopera a salari impensabili in un qualsiasi paese europeo. Sono luoghi in cui il degrado culturale e sociale è tale da consentire uno sf

Le vittime del neoliberismo

Di Enzo Pennetta  (tratto da: Critica Scientifica ) Centinaia di bambini morti sono stati certificati da The Lancet, non si tratta di opinioni ma di fatti, ma nessuno ha condannato questo fatto a Bruxelles o sui media, anzi una grande firma del Corriere come Federico Fubini ha ammesso di aver occultato la notizia. Siamo in presenza di una ideologia tra le più criminali di sempre, mascherata di scientificità e occultata solo grazie all’azione di una stampa in mano ad illusionisti della notizia in grado di mascherarla. Le vittime sono state causate dalle politiche neoliberiste di austerità imposte dalla UE di cui l’esecutore è stato Tsipras, il Presidente uscente della Commissione UE, Junker, ha detto che Giuseppe Conte sarà un nuovo Tsipras. Per mesi è stato lanciato l’allarme di un ritorno del nazismo, ma mentre gridavano allarmati per il pericolo di una nuova Repubblica di Weimar preparavano una nuova Repubblica collaborazionista di Vichy. Strillavano paventa

La scienza al governo e il governo della scienza

Di Pier Paolo Dal Monte Cosa accade quando la scienza diventa ideologia e viene canonizzata in guisa di articolo di fede? Cosa succede quando ogni critica è stigmatizzata come eresia o apostasia, e su di esse si avventa il Malleus Maleficarum del potere e del suo clero opportunista? Si presuppone che, nelle moderne democrazie, le istituzioni politiche (parlamenti e governi)  siano espressione della volontà della popolazione che, col voto e con altri mezzi di pressione chiede che ne siano rappresentate le diverse istanze. In genere, si tratta, pur sempre, di una rappresentazione assai imperfetta di quello che il termine “democrazia” dovrebbe indicare, in quanto, i gruppi di potere riescono, in genere, ad orientare l’espressione popolare mediante i mezzi di informazione e, in modo più profondo e persistente, costruendo la cultura dominante (scuola, università, “intellettuali” di riferimento, ecc.). Tuttavia, negli ultimi anni, questi strumenti di influenza,