I saldi Target 2 sono l'ultimo dei problemi
Di Musso
Il 18 gennaio 2017, Mario Draghi pronunciò una frase celebre: “Se un paese lasciasse l’Eurosistema, i
crediti e le passività della sua BCN nei confronti della BCE
dovrebbero essere regolati integralmente”.
Il 24 settembre 2018, affermò il suo contrario: i saldi sono già
garantiti, dai collaterali presentati alle banche centrali nazionali a fronte
della originaria creazione di moneta.
Una completa marcia indietro.
Umiliante, senz’altro, ma inevitabile.
Come nasce il saldo Target2
Cos’è Target 2? Un servizio che “consente il regolamento lordo in tempo reale di pagamenti in euro, con
regolamento in moneta di banca centrale”.
La moneta è un attivo del settore privato, ottenuto a fronte di
un debito verso le banche commerciali. Questo debito del settore privato, è un
attivo delle banche commerciali, a fronte di un passivo che è la stessa moneta
depositata. La quantità di moneta equivale alla quantità di debito.
Se il privato italiano trasferisce sua moneta, a fronte dell’acquisto
di bene o di un servizio o di un titolo di credito, tale moneta non cessa di
esistere. La quantità di moneta continua ad equivalere alla quantità di debito.
Se il privato italiano trasferisce sua moneta, da una banca
italiana ad una banca tedesca: allora vi sarà meno moneta che debito in Italia,
più moneta che debito in Germania.
Se la banca tedesca accettasse tale moneta di banca centrale
italiana, non vi sarebbero problemi. Bankitalia la emetterebbe ed
accrediterebbe su un conto, presso di sé, intestato alla banca tedesca. La
quantità di moneta in Italia non diminuirebbe. La banca tedesca la userebbe,
per comprare attivi italiani.
Purtroppo la banca tedesca pretende moneta di banca centrale
tedesca. Bankitalia ordina a Bundesbank di creare tale moneta di banca
centrale tedesca. Bundesbank la accredita su un conto, presso di sé,
intestato alla banca tedesca. La quantità di moneta in Germania è aumentata.
Bankitalia è creditrice di moneta di banca centrale
italiana verso la banca italiana, debitrice di moneta di banca centrale
tedesca verso Bundesbank. Per un l’importo riflesso nel saldo Target 2.
La banca italiana è creditrice di moneta bancaria
italiana verso i propri già esistenti debitori, debitrice di moneta di banca
centrale italiana nei confronti di Bankitalia.
La banca tedesca è creditrice di moneta di banca centrale
tedesca verso Bundesbank, debitrice di moneta bancaria tedesca verso l’Italiano
che ha trasferito la sua moneta.
Sin qui la posizione fra Germania ed Italia è perfettamente
bilanciata. Tanto la banca tedesca deve al privato italiano, quanto Bankitalia
deve a Bundesbank.
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Ciò che cambia tutto, è la destinazione di quei soldi, che l’Italiano
possiede sul conto di una banca tedesca:
-
se li spende per comprare merci
tedesche, allora il saldo negativo Target 2 misura un vero debito italiano;
-
se li investe per comprare una
obbligazione tedesca, allora il saldo Target 2 misura un vero debito tedesco:
cioè misura quanta moneta Tedeschi dovranno in futuro pagare ad Italiani.
Ebbene, il saldo Target 2: negativo, a fine marzo 2019, per 475
miliardi di Euro, è composto per circa 400 miliardi da ‘Investimenti di
portafoglio italiani in titoli esteri’, cioè di denari di proprietà di
Italiani investiti in attività tedesche. Per esempio obbligazioni, emesse
da Tedeschi.
In altre parole, circa 400 dei circa 475 miliardi dei cosiddetti
‘debiti’ Target 2 di Bankitalia e dei cosiddetti ‘crediti’ di Bundesbank, sono
soldi che Tedeschi devono ad Italiani: quando i Tedeschi avranno rimborsato
i 400 miliardi di Euro che devono agli Italiani, allora verrà insieme ed
automaticamente estinto il vero ‘debito’ dei Tedeschi ed il finto ‘credito’
di Bundesbank.
I 400 miliardi non sono ‘debito’ italiano, bensì 400 credito.
Più precisamente, i 400 miliardi sono ‘moneta’. Lo abbiamo
detto, se la banca tedesca accettasse moneta di banca centrale italiana,
non vi sarebbero problemi. Bankitalia la emetterebbe. La banca tedesca la
riceverebbe su un conto a sé intestato in Italia, e la userebbe per comprare
attivi italiani. La quantità di moneta in Italia non diminuirebbe.
Purtroppo, visto che la banca tedesca accetta solo moneta di
banca centrale tedesca, la quantità di moneta in Germania aumenta.
Noti il lettore che tanto la moneta di banca centrale
italiana che la tedesca, sono Euro. La ‘moneta unica’, cosiddetta.
Prima dell’Euro, quando un Italiano esportava capitali:
scambiava Lire contro riserve ufficiali di Bankitalia ... il che diminuiva la
quantità di moneta in Italia; ma pure poteva vendere Lire a Bundesbank, la
quale a sua volta ci comprava attivi in Lire ... senza effetti sulla quantità
di moneta in Italia.
Target 2 mima unicamente la prima delle due opzioni: è come se
tutte le Lire fossero state vendute a Bankitalia ... come se Bundesbank non
avesse comprato nemmeno una Lira.
Quindi, la fuga dei capitali oggi, riduce la quantità di moneta
in Italia, molto più di quanto avveniva con la Lira.
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La diminuzione della quantità di moneta, non ha forse un legame
diretto con il tasso di inflazione. Ma ne ha certamente uno con gli aggregati
creditizi. Invero la moneta è il credito, lo abbiamo visto.
Quanta più moneta i privati italiani trasferiscono in Germania,
tanto meno depositi vi saranno sulle banche italiane, tanto meno crediti
concederanno le banche italiane.
Col bel risultato che tutti conosciamo: il credit crunch in
Italia.
Né avrebbe potuto essere diversamente. Giacché i 400 miliardi di
Euro italiani fuggiti in Germania corrispondono al 23% del Pil italiano.
Una cifra imponente. Talché, chi desiderasse indagare il perché
della decennale stagnazione italiana, non avrebbe luogo migliore cui guardare.
Perché l’economia italiana non cresce? Perché Target 2 amplifica
gli effetti di riduzione della base monetaria, rispetto ad una normale
situazione con due monete. Ciò a prescindere da ogni eventuale svalutazione.
La riduzione della quantità di moneta, è questione addirittura
più importante del cambio.
In altre parole, al fine di aumentare la propria quantità di moneta,
l’Italia è interessata alla chiusura dei saldi Target 2, più di quanto possa
essere interessata la Germania.
Tecniche per la chiusura del saldo Target 2
Di qui la valutazione delle possibili alternative:
1 - Se
l’Italia uscisse dall’Euro. In tal caso Bundesbank avrebbe più interesse dell’Italia,
a che questa resti in Target 2. Il che sarebbe comunque possibile, come ben
aveva sottolineato l’eurodeputato tedesco Fabio De Masi.
2 - Se
l’Italia uscisse dall’Euro e pure da Target 2. In tal caso Bundesbank avrebbe
più interesse dell’Italia, ad attendere il naturale rientro dei 400 miliardi di
Euro, di proprietà di Italiani, per veder chiudersi il saldo.
3 - Se
l’Italia accettasse di chiudere i saldi Target 2 in Euro (Euro che non potrebbe
più stampare). In tal caso creerebbe l’equivalente di 475 miliardi di Euro in
Lire. Aumentando la quantità di moneta in Italia, per pari importo. Lire che
poi scambierebbe sul mercato contro Euro. Euro che poi accrediterebbe a
Bundesbank. Provocando, nel processo, una svalutazione della Lira contro Euro,
talmente nociva ai commerci tedeschi che questa eventualità può essere
serenamente ignorata.
4 - Infine,
se l’Italia accettasse di chiudere i saldi Target 2 in Lire. In tal caso
creerebbe l’equivalente di 475 miliardi di Euro in Lire. Aumentando la quantità
di moneta in Italia, per pari importo. Lire che poi accrediterebbe in un conto
presso di sé, intestato a Bundesbank. Ma Bundesbank, di tutte queste Lire, non
saprebbe che farsene.
La cifra è talmente imponente, da rendere
impossibile che Bundesbank semplicemente li investa. Più plausibilmente, essa
metterebbe le proprie Lire al servizio del rimborso dei 400 miliardi che debitori
tedeschi debbono a creditori italiani. Imponendo ai creditori italiani la
conversione in Lire, al momento della scadenza dei loro crediti.
Offrendo, così, un solido supporto al
cambio Lira/Euro: che Bundesbank tutto vorrà, meno che fortemente sottovalutato.
Insomma, o Bundesbank rinuncia alle proprie ambizioni di
sollecito rientro (caso 1 e caso 2), oppure non può permettersi una grande
svalutazione (caso 3), ed è costretta a convenire con Bankitalia un modo per
far rientrare i 400 miliardi di Euro di proprietà di Italiani (caso 4).
Sarebbe Roma, non Berlino, ad insistere per un regolamento dei
saldi Target 2: in quanto garanzia di un impegno, da parte di Bundesbank, a far
rientrare sollecitamente i 400 miliardi di Euro fuggiti. Consentendo così, a
Bankitalia, di aumentare la quantità di moneta mentre chiude le pendenze
estere.
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Le famose parole di Draghi, ‘Se un paese lasciasse l’Eurosistema,
i crediti e le passività della sua BCN nei confronti della BCE dovrebbero
essere regolati integralmente’, non sono una minaccia: sono una promessa.
Non stupisce che non le abbia più ripetute.
il sistema bancario funziona così perché la circolazione monetaria per il sistema bancario funziona così. poiché la circolazione monetaria è fatta di debiti e crediti il sistema bancario la tratta così, rimane il fatto che esiste una altra circolazione monetaria più estesa di quella bancaria. è quella che nasce dai crediti e debito della economia reale che non sono saldati con debiti o crediti bancari. una cambiale privata quando è girata è un metodo di pagamento creato dal privato che se non girato alla banca si trasforma in un mezzo di pagamento che circola al di fuori del sistema bancario. quindi il monopolio del credito attribuito per legge al sistema bancario ( cosiddetta legge Draghi) impedisce la circolazione del credito privato a favore di quello bancario. la legge italiana stabilisce nel codice civile che il credito puo circolare comunicando al debitore che io credito è stato ceduto ad latro soggetto che viene indicato. a questo punto il debitore diventa debitore di altro soggetto, per favorire questo procedimento è stata escogitata la cambiale mediante il quale il credito-debito circola, quando si ha assegno il credito che un cittadino ha nei confronti di una banca viene ceduto al debitore che è il beneficiario. impedire la trasferibilità o obbligare a fare bonifici , impedisce la circolazione monetaria creata naturalmente , anche impedire di fare credito tra privati è una limitazione della circolazione primaria. il risparmiatore ; cioè colui che ha li credito verso la banca perchè ha i suoi soldi nel conto bancario, non può investirli direttamente .
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