DAL VINCOLO ESTERNO ALLA STANZA 101: LA DISTOPIA EUROPEA
Di Inessa Armand.
Che cos’è il vincolo esterno? Per chiarirlo mi servirò di
un’immagine: il vincolo esterno è una tela di ragno formata da filamenti
sottili e quasi invisibili che diventano evidenti solo se opportunamente
illuminati.
Nel caso specifico, i filamenti che formano la tela di cui
parlo, sono composti da quella serie di norme, regolamenti e direttive
attraverso i quali, l’Unione Europea, di fatto, regola il funzionamento interno
degli stati membri, elidendone, fino a farlo quasi scomparire, il potere
decisionale e rendendo pressoché impossibile operare scelte politiche autonome.
Se la vediamo da questa prospettiva, da vent’anni, l’Italia
ha perso uno dei suoi tre poteri, quello più importante per una democrazia, il
Potere Legislativo; per dare un esempio, del modo in cui, questa entità
sovranazionale, agisce a livello decisionale ed operativo, nel mese di ottobre
del 2018 la Camera dei Deputati ha approvato il Disegno di legge di delegazione
europea, ovvero uno degli strumenti di adeguamento all’ordinamento della UE,
che contiene le disposizioni di delega per il recepimento delle direttive e
degli altri atti, normative e regole, della UE. In base a questo, l’Italia ha
dovuto dare atto di ricezione di 26 direttive e 12 regolamenti ed attuazioni di
regolamenti del Parlamento europeo e del Consiglio Europeo che vanno dagli
accordi sul settore pesca alla lotta contro la frode o alle controversie in
materia fiscale.
Come si esplicita, semplificando al massimo, il rapporto tra
l’UE ed uno stato membro, come l’Italia?
Lo slogan esemplificativo, più immediato, potrebbe essere:
Leuropa chiede, l’Italia, o qualsiasi altro stato membro, risponde.
A novembre il Consiglio Europeo elabora, tra l’altro, le
linee guida di Politica economica e di bilancio, a febbraio pubblica le
relazioni per paesi, ad aprile gli stati membri presentano alla Commissione i
Piani Nazionali di Riforma ed i Piani di Stabilità e Convergenza, sulla base di
questi ultimi, la Commissione Europea elabora le raccomandazioni di politica
economica e di bilancio, infine c’è l’approvazione delle Leggi di bilancio di
ogni stato membro.
Per chiarire ulteriormente ed illuminare, da un punto di
vista legislativo, l’invisibile tela: l’ecotassa, la tassazione del contante,
la legge sulle Fake news, gli obblighi in materia di imposta sul valore
aggiunto per le prestazioni di servizi e vendite a distanza di beni, le norme
per il mercato interno del gas naturale, la negoziazione dei titoli, la
legislazione su alimenti e mangimi animali, il mandato d’arresto europeo, la
Fatturazione elettronica, il Global compact, l’introduzione della Triptorelina
tra i farmaci a carico del nostro sistema sanitario sono solo alcuni esempi del
vincolo esterno che l’UE esercita sul potere legislativo della Repubblica che,
de facto, è limitato alla ratifica di normative, direttive e regolamenti decisi
a Bruxelles.
E’ evidente che i trattati rappresentano l’aspetto
macroscopico di questo sistema di controllo ma appaiono spesso come qualcosa di
estremamente lontano dai cittadini, una sorta di entità superiore e, perciò
stesso, ineluttabili, un po’ come il fato…
Questi lacciuoli, formati da normative, direttive e
regolamenti, invece, intervengono su ogni aspetto, economico e sociale, della
nostra vita di ogni giorno, per questo dico che nei fatti, al di là del
Trattato di Maastricht et similia, la prova della sottomissione alla Grande
Matrigna Europa, è stata chiara, oltre ogni ragionevole dubbio, da quando è
stato introdotto il potentissimo numero magico 1927,36 ed abbiamo iniziato a
pagare il nostro caffè 2000 lire, da quel momento, da quel singolo istante del
primo gennaio del 2002, la nostre scelte politiche sono scomparse, il potere
legislativo è venuto meno e, contemporaneamente, quasi per incantesimo,
l’articolo 1 della Costituzione, che dice, tra l’altro che la sovranità
appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione, è diventato carta straccia.
La politica,
intesa come scelte politiche, operate autonomamente da uno stato sovrano, in
campo economico e sociale, non esiste più.
E’ però
altrettanto chiaro che il solo controllo sulla vita politica non era
sufficiente, era necessario, come è sempre stato per la sopravvivenza delle
élites neoliberali, al contempo, che il controllo si estendesse alla
popolazione e trovasse nuove forme di attuazione, più efficaci ed indiscutibili
rispetto alle precedenti.
Il primo comandamento dell’ipercapitalismo mondializzato,
come sappiamo, è il consumismo: il consumista, single e sradicato dalla sua
civiltà, è il soggetto perfetto: reso docile dall’addomesticamento dell’avere e
dal trovare ciò che gli si fa desiderare; decerebrato dal soddisfacimento
virtuale dei propri bisogni sociali, emotivi e, perfino, sessuali; depotenziato
nell’espressione, altrettanto virtuale, delle pulsioni e degli istinti che
possono trovare il loro inutile sfogo nei social media; uniformato
dall’abbassamento del livello di istruzione e privato della sete di cultura e
conoscenza che può essere raggiunta, sulla fonte di tutte le conoscenze che è
Wikipedia, con un semplice tocco sulla tastiera del telefonino, non rimaneva
più molto da fare. Eppure…eppure bisognava andare più in là, trovare un vincolo
esterno ancora più potente, più della banalizzazione delle religioni orientali
sdoganate, dai vari guru nostrani, sotto forma di corsi di autocomprensione o
di superamento del conflitto, che nascondono, non solo, vuoto di pensiero ma
anche soldi facili per chi le propaga.
Era necessario andare oltre, trovare un sistema di controllo
che toccasse intimamente, che intervenisse sulle nostre paure più ancestrali,
sul bene a noi più caro: la salute. Occorreva tuttavia essere incisivi ed
autoritari, in mancanza di autorevolezza, sempre più in alto, come recitava un
vecchio spot pubblicitario e ci sono riusciti.
Cosa c’è di meglio di un campo della gnoseologia (Lascienza)? E cosa vi
è di più efficace che esso venga definito, dai paladini del vincolo esterno,
neoliberale ed europeista, come non democratico e, per conseguenza, non
discutibile? La quadratura del cerchio è stata trovata, La scienza, non
democratica ed asservita al potere, diventa perfetta per questa operazione; nel
momento in cui essa viene trasformata in verità incontestabile si elimina la
logica delle possibilità e, di conseguenza, si elimina la scelta. Usarla in
guisa di testo sacro, come assioma, è stato l’uovo di Colombo per tacitare e
screditare qualsivoglia opposizione o reazione non perfettamente allineata al
pensiero dominante: lo abbiamo visto sulla questione dei vaccini, lo vediamo
sulla questione del clima. La scienza è in tal maniera trasformata nel vincolo
esterno più forte, nella forma di controllo più feroce.
War is
Peace, Freedom is Slavery, Ignorance is Strength…La stanza 101 è pronta
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